
Curiosità sulla Serie IL CORAGGIO DI TORNARE A VIVERE
Con questo articolo voglio raccontarvi perché ho deciso di scrivere questa Mini Serie, le mie emozioni, ciò che ho pensato e tutto quello che ho voluto trasmettere con questa storia.
Voglio esordire dicendo che io amo profondamente leggere i romanzi rosa, sono un’inguaribile romantica, credo nell’amore e sogno sempre il lieto fine ma non ho mai trovato un libro di questo genere che mi sconvolgesse in modo particolare.
La maggior parte dei romance narra di personaggi un po’ troppo lontani dalla nostra quotidianità (almeno parlo per me).
C’è il ricco imprenditore oppure il ragazzo che ha tutto, di cui la protagonista si innamora perdutamente, oppure lui cattivo ed indemoniato e lei brava ragazza che riesce a cambiarlo e portarlo sulla retta via.
Insomma, più o meno queste sono le linee guida per poter sviluppare la trama.
E poi quando leggi e ci pensi bene dici : MA PERCHE’ A ME NON CAPITA MAI DI TROVARE UN UOMO COSI’?
Nella realtà trovare un uomo che ti rapisce e ti porta via in elicottero oppure un cattivo ragazzo che riesci a cambiare totalmente facendolo innamorare di te quando ti accade??
Quindi, detto questo, ho preferito rimanere con i piedi per terra, parlare di una ragazza semplice con un lavoro ordinario, un mutuo e un passato particolarmente turbolento e di un ragazzo comune con un lavoro qualsiasi.
Ho voluto poi, prima di tutto, trattare una tematica molto sensibile di cui molte donne faticano a parlare, la violenza, che può essere fisica ma anche psicologica, che può segnarti in modo indelebile e cambiarti ed anche sottolineare la cosa più importante: la FORZA che le donne hanno dentro di loro per poterla combattere.
Il mio libro quindi non è il solito romance ma riporta anche dei tratti nascosti, drammatici, dei momenti di suspance e forse a tratti anche fin troppo crudi nella descrizione di alcune scene. Ho reputato, però, molto importante descriverle per far capire a 360° tutto ciò che la protagonista viveva in quel momento.
La narrazione in prima persona, il gergo colloquiale e la presenza dei molteplici dialoghi sono stati appositamente utilizzati per permettere al lettore di entrare maggiormente in sintonia con i vari personaggi.
Quando ho scritto questa storia sono riuscita ad emozionarmi vivendo con Niky ogni suo particolare momento.
Le parole scivolavano sulla tastiera e nonostante avessi la trama ben delineata in testa, nel momento della stesura apparivano tante piccole sfumature e vicende che prima non avevo considerato. Quindi è stato un bel viaggio anche per me, emozionante, un’esperienza unica. Io vivevo insieme a loro e principalmente insieme a lei.
E’ molto difficile scrivere e mettere su carta quello che si prova e ancora di più cercare di trasmetterlo agli altri.
Con questo romanzo ho aperto me stessa al mondo, ho sempre avuto paura delle critiche ed autopubblicare vuol dire anche mettersi in gioco e nel bene e nel male ricevere giudizi, belli o brutti che siano. Qualcuno mi apprezzerà, altri no, c’è chi capirà in pieno il mio messaggio, invece chi non riuscirà a coglierlo.
L’importante è riuscire a comunicare a qualcuno, almeno in parte, quello che volevo dire.
Vi pongo una domanda io adesso:
Riuscite ad andare oltre alla storia di per sè ed immedesimarVi anche solo un pochino nella protagonista cercando di capire realmente cosa voglia dire subìre ciò che lei ha vissuto?
Se la risposta è sì, vuol dire che sono riuscita a sensibilizzarvi abbastanza da poter capire fino in fondo quale fosse il mio obiettivo.
Se volete sapere altro, scrivetemi e pubblicherò le vostre domande…

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